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P. 23/01/2002
PROVVEDIMENTO 23 GENNAIO 2002
Progetto relativo ai lavori di ammodernamento e adeguamento al tipo 1/ A delle norme C.N.R./80 della Autostrada Salerno - Reggio Calabria, tratto compreso tra il km 259+700 al km 304+200 da realizzarsi nei comuni di Cosenza, Mendicino, Dipignano, Paterno Calabro, Mangone, S. Stefano di Rogliano, Marzi, Belsito, Malito, Altilia, Grimaldi, Aiello Calabro, Cleto, Martirano Vecchio, Martirano Lombardo, S. Mango d'Aquino, Nocera Terinese e Falerna presentato dall'ANAS - Ente nazionale per le strade - Ufficio speciale infrastrutture. (GU n. 37 del 13-2-2002)
IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO di concerto con IL MINISTRO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI Visto l'art. 6, comma 2 e seguenti, della legge 8 luglio 1986, n. 349; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 agosto 1988,
n. 377; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 dicembre 1988, concernente "Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all'art. 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349, adottate ai sensi dell'art. 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 agosto 1988, n. 377"; Visto l'art. 18, comma 5, della legge 11 marzo 1988, n. 67; il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 febbraio 1989 costitutivo della Commissione per le valutazioni dell'impatto ambientale e successive modifiche ed integrazioni; il decreto del Ministro dell'ambiente del 13 aprile 1989 concernente l'organizzazione ed il funzionamento della predetta commissione; il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 maggio 2001 per il rinnovo della composizione della Commissione per le valutazioni dell'impatto ambientale; Vista la domanda di pronuncia di compatibilità ambientale concernente il progetto dei lavori di ammodernamento e di adeguamento al tipo Ia delle Norme C.N.R./80 del tratto compreso tra il km 259+700 ed il km 304+200 dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria da realizzarsi nei comuni di Cosenza, Mendicino, Dipignano, Paterno Calabro, Mangone S. Stefano di Rogliano, Marzi, Belsito, Malito, Altilia, Grimaldi, Aiello Calabro, Cleto, Martirano Lombardo, S. Mango D'Aquino, Nocera Torinese e Falerna, presentata dal- l'ANAS -Ufficio speciale infrastrutture, con sede in via Monzambano 10, 00185 Roma, in data 24 agosto 1999; Vista la documentazione integrativa trasmessa dalla stessa ANAS -Ufficio speciale infrastrutture in data 12 aprile 2001; Visto che la regione Calabria, pur sollecitata, non ha comunicato il proprio parere; Vista la nota n. ST/407/23246/2001 del Ministero per i beni e le attività culturali del 30 novembre 2001, pervenuta in data 3 dicembre 2001, con cui si esprime parere favorevole; Visto il parere n. 428 formulato in data 2 agosto 2001, dalla Commissione per le valutazioni dell'impatto ambientale, a seguito dell'istruttoria sul progetto presentato dall'ANAS - Ufficio speciale infrastrutture; Considerato che in detto parere la commissione ha preso atto che la documentazione tecnica trasmessa consiste in un progetto riguardante i lavori di ammodernamento e di adeguamento al tipo Ia delle Norme C.N.R./1980 del tratto compreso tra il km 259+700 ed il km 304+200 dell'autostrada Salerno- Reggio Calabria;
Considerato che:
per quanto riguarda gli aspetti programmatici: il Quadro comunitario di sostegno (QCS 1994-1999) relativo allo sviluppo e adeguamento strutturale delle regioni ricadenti nelle aree dell'obiettivo 1, ha previsto un finanziamento per i lavori di adeguamento della Salerno-Reggio Calabria per complessivi 155 Mecu, di cui il 50% a carico dell'ANAS. Infatti il QCS 94-99, tra gli itinerari europei, ha attribuito il secondo posto di priorità all'adeguamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, fissando, per l'adeguamento stesso, una cifra superiore alla media delle altre contribuzioni; il Piano generale dei trasporti ha stabilito le linee di sviluppo della rete stradale e autostradale ritenendo indispensabili gli interventi di potenziamento della autostrada Salerno-Reggio Calabria; il Piano decennale ANAS, in accordo alla legge n. 531/1982 prevede che una quota non inferiore al 40% dei fondi disponibili sia destinata alla viabilità nei territori della ex Cassa per il Mezzogiorno; il Piano regionale dei trasporti della regione Calabria stabilisce una prima configurazione di breve periodo che comprende l'insieme delle opere già in fase di realizzazione per l'adeguamento del sistema infrastrutturale e una configurazione di lungo periodo (2015) che prevede un articolato complesso di interventi quali la realizzazione della rete ferroviaria ad alta velocità fino a Reggio Calabria, la realizzazione dell'autostrada Sibari-Taranto, il potenziamento del sistema di trasporto delle merci ed il completamento della rete viaria di 1o e 2o livello. Entram-
Nel tratto dal km 294+600 al km 304+200: Le interferenze con alvei e pertinenze fluviali sono state rilevate in corrispondenza dell'attraversamento del torrente Grande nel tratto in variante planoaltimetrica (viadotto); interferenze con aree boscate sono localizzate: nei territori comunali di No- cera Terinese e Falerna dal km 301+000 al km 304+200; il vincolo imposto dalla legge n. 3267/1923 (Vincolo idrogeologico) insiste su quasi tutto il territorio interessato dall'adeguamento autostradale, In particolare per tutto il tratto che va dal km 259+700 al km 286+000 e per la parte di territorio del comune di Nocera Terinese fino a quello di San Mango d'Aquino; le attività per la redazione del Piano territoriale di coordinamento regionale con valenza paesistica (P.T.C.R.) sono state avviate nel 1983 ma, nonostante una serie di pareri favorevoli da parte delle competenti commissioni, la giunta regionale non ha ancora proceduto alla sua adozione; il tracciato attraversa i comuni di Cosenza, Dipignano, Paterno, Mangone, Santo Stefano di Rogliano, Marzi, Belsito, Altilia e Grimaldi in provincia di Cosenza e Martirano Vecchio, Martirano Lombardo, San Mango d'Acquino, Nocera Terinese e Falerna in provincia di Catanzaro. In tutti i comuni attraversati, sia per i tratti in semplice allargamento, sia per i tratti in variante, è stata verificata la compatibilità con le destinazioni d'uso stabilite dai vigenti strumenti di pianificazione urbana. Dallo studio di impatto ambientale risulta che la maggior parte delle aree attraversate sono classificate come di rispetto autostradale o zone agricole. Sono interessate dai lavori anche alcune zone classificate con destinazione ad attività produttive e/o industriali nei comuni di Altilia, Martirano e S. Mango d'Aquino. Nel comune di Nocera Terinese gli interventi interessano marginalmente alcune aree a vincolo archeologico: pendici del Piano di Terina, nell'area dove insiste il vincolo indiretto; a rea denominata Cona, in prossimità del viadotto sul torrente Grande. Nel comune di Falerna l'adeguamento interessa una zona di espansione residenziale; per quanto riguarda le caratteristiche progettuali dell'intervento: l'attuale sezione è composta da due carreggiate di due corsie da 3.75 m, separate da uno spartitraffico centrale di 1.10 m e con due banchine laterali di 1.50 m, per una larghezza totale della piattaforma di 19.10 m. La ridefinizione planoaltimetrica del tracciato prevede l'adozione della sezione tipo 1a delle Norme CNR 1980 che ha una velocità di progetto pari a 110
-140 km/h e una piattaforma di complessivi 25 m così composti: n. 2 corsie per senso di marcia da 3,75 m; n. 1 banchina pavimentata (corsia di emergenza) da 3.00 m; spartitraffico da 4 m; 427.50 m), resasi necessaria per eliminare una curva con raggio ridotto, se- de di numerosi incidenti. I viadotti esistenti saranno demoliti e successivamente ricostruiti; il viadotto Mancarelli avrà una lunghezza di 195 m e il viadotto Albo una lunghezza di 130 m. Le tre gallerie artificiali presenti nel tratto, della lunghezza di 100, 50 e 125 m, data la loro copertura modestissima, saranno eliminate; al loro posto saranno realizzate paratie di pali rivestite con pietra locale e si conseguiranno maggiori condizioni di sicurezza per il miglioramento della visibilità. A seguito di approfondimenti di carattere tecnico-funzionale, ed in riferimento alla destinazione delle aree da occupare per la realizzazione dello svincolo di Piano Lago ricadente in questo tratto, nella documentazione integrativa consegnata nell' aprile 2001, è stata definita una soluzione diversa da quella originariamente prevista. Tale soluzione, secondo quanto riportato nello studio di impatto ambientale, pur rimanendo localizzata nella area precedentemente individuata, si inserisce meglio nel contesto urbano, riducendo notevolmente l'impatto sul territorio circostante; nel tratto compreso tra il km 274+000 ed il km 278+400, ad eccezione di una piccola variazione planimetrica subito dopo lo svincolo di Rogliano, è previsto un allargamento in sede dell'autostrada per la prima parte del tracciato. I viadotti Regiromo (158 m), Silicara (126 m) e Farneta (126 m corsia Sud e 158 m corsia Nord) saranno adeguati ai nuovi standard. Successivamente il progetto, subito dopo il viadotto S. Pietro (m. 150), prevede una variante significativa che inizia con un tratto in galleria (1592 m corsia Sud e 1521 m corsia Nord), prosegue con il nuovo viadotto Corsopato I (94 m corsia Sud e 62 m corsia Nord) ed il nuovo viadotto Corsopato II (254 m corsia Sud e 286 m corsia Nord). Per il viadotto S. Pietro si prevede la parziale utilizzazione di quello esistente per la corsia Sud; la sede Nord sarà realizzata ex novo; il tratto compreso tra il km 278+400 e il km 286+000 (svincolo di Altilia) è caratterizzato da una accentuata tortuosità, dalla presenza di 5 gallerie e di numerosi viadotti, due dei quali, Stupino e Ruiz di considerevole altezza. Le varianti al tracciato sono numerose in quanto non è stato possibile allargare le gallerie esistenti se non per modesti e limitati tratti. Infatti sono state previste 5 nuove gallerie: galleria Fugarello (795 m corsia Sud e 632 m corsia Nord); galleria Ogliara (420 m corsia Sud e 280 m corsia Nord); galleria Grotta di Paglia (253 m corsia Sud); galleria Balzatelle (540 m corsia Sud e 55 m corsia Nord); galleria Valle Vomice (300 m corsia Sud e 70 m corsia Nord). I viadotti Santa Venere, Grotta della Paglia I, Grotta della Paglia II, Valle Vomice, Bodetti e Coda del Savuto saranno demoliti e ricostruiti in nuova A seguito dei sopralluoghi e dell'analisi degli elaborati presentati sono stati apportati al progetto alcuni miglioramenti che consentono di avvicinare le due carreggiate in corrispondenza degli imbocchi della galleria riducendo il consumo di suolo. All'uscita Sud della galleria le carreggiate si ricongiungono per attraversare il fiume Grande per mezzo di due viadotti affiancati (corsia Nord 295 m e corsia Sud 295.50 m). Tali viadotti, per rendere il passaggio sul corso d'acqua meno impattante, saranno realizzati con una tecnologia che permette di costruire campate con grandi luci. Successivamente il tracciato ricalca nuovamente la sede esistente per un breve tratto, procede poi in variante in galleria (corsia Nord 775 m e corsia Sud 756 m) per ritornare sulla sede esistente fino allo svincolo di Falerna. Lo svincolo di Falerna sarà spostato verso Nord e sarà ridisegnato; nelle integrazioni presentate sono stati ubicati, su cartografia in scala 1:20000, i siti dei cantieri e ne è stata indicata l'estensione. Per ognuno dei siti considerati sono state indicate la viabilità di servizio per raggiungere le zone di lavorazione, le aree di discarica e le cave da utilizzare per l'approvvigionamento di inerti. Nel tratto compreso tra il km 259+700 e il km 286+000 sono stati previsti sette cantieri principali. Aree di cantiere secondarie sono state previste in prossimità degli imbocchi delle gallerie principali e dei viadotti. Tutte le aree dove saranno installati i cantieri secondari, secondo quanto riportato nel SIA, dato il loro pregio paesaggistico ed ambientale, saranno oggetto di ripristino morfologico e vegetazionale secondo modalità descritte all'interno dello stesso studio di impatto ambientale. Come viabilità di servizio è stata individuata la s.s. 19 delle Calabrie, che corre parallela all'autostrada nel tratto compreso tra S. Stefano di Rogliano e Cosenza, e la viabilità comunale che segue il corso del fiume Savuto e collega i cantieri di Grottalonga e dello svincolo di Altilia. Non si prevede la realizzazione di nuova viabilità di cantiere ma l'eventuale adeguamento della viabilità esistente. Non ci sono dati sull'incremento di traffico indotto dalla realizzazione delle nuove opere sulla viabilità ordinaria; nel tratto compreso tra il km 286+000 e il km 294+600 è stato previsto l'insediamento di un cantiere principale (cantiere Savuto), di un cantiere secondario (cantiere Monaco) e di tre cantieri minori (Baratta, Caccavo e San Mango). Il cantiere Savuto è posizionato lungo la corsia Nord, in corrispondenza di un'area di sosta esistente, e considerata la sua posizione baricentrica, potrà servire l'intera tratta; il cantiere Monaco è al servizio delle due gallerie naturali previste; gli altri cantieri minori consentiranno di contenere le movimen- riale, tenendo conto del bilancio delle terre, del fabbisogno di inerti e della demolizione di murature e conglomerati bitumino si. Dall'analisi sul bilancio delle terre risulta: un esubero consistente di materiale per rimodellamento; in minor misura, risulta anche un esubero consistente di materiale per rilevati; solo nel tratto compreso tra il km 286+000 e il km 294+600 risulta una piccola carenza di materiale per rilevati ma l'esubero nei lotti attigui può compensare ampiamente la mancanza registrata. Da quanto risulta dalle integrazioni presentate nell'aprile 2001 viene praticamente esclusa la possibilità di impiegare i materiali provenienti dagli scavi come inerti per la produzione di calcestruzzi. Dallo studio di impatto ambientale, pertanto, risulta un esubero di circa 3.15 milioni di metri cubi di materiale e, considerando un coefficiente moltiplicativo pari a 1.15, una volumetria di discarica pari a circa 3.6 milioni di milioni di metri cubi. I materiali provenienti dalle demolizioni di murature e conglomerati bituminosi, sono stati stimati rispettivamente pari a 363.057 milioni di metri cubi e 212.405 milioni di metri cubi. Considerando un coefficiente moltiplicativo pari a 1.2 che tiene conto del- l'aumento di volumetria per il trasporto a discarica, risulta un ulteriore fabbisogno di volumetria per discarica pari a circa 700.000 milioni di metri cubi. Nello studio di impatto ambientale sono stati individuati depositi provvisori o definitivi prossimi al tracciato e si afferma che hanno potenzialità sufficiente per rispondere alle esigenze di discarica. Complessivamente risulta necessaria una volumetria di discarica di 4.3 milioni di milioni di metri cubi, nella determinazione del fabbisogno degli inerti per la produzione di calcestruzzi e bitumi sono stati distinti i volumi degli inerti pregiati suddividendoli fra quelli necessari: per la produzione di calcestruzzi all'aperto e in galleria; per la realizzazione di opere di stabilizzazione e drenaggio; per la produzione di conglomerati bituminosi, il fabbisogno complessivo da cave risulta pari a circa 2.9 milioni di milioni di metri cubi; nelle integrazioni presentate sono stati censiti i siti di cava e discarica necessari a soddisfare i fabbisogni che sono risultati dal bilancio complessivo dei materiali, elaborato per l'intera tratta Cosenza-Falerna. Nell'effettuare il censimento delle cave esistenti non è stata però prodotta una stima dei volumi estraibili da ogni singolo sito. Nella individuazione dei possibili siti di discarica si è tenuto con- to della morfologia dei luoghi, dell'uso del suolo, della litologia, della viabilità esistente e della vicinanza al tracciato autostradale. Per ogni sito analizzato sono state riportate l'estensione in ha, la descrizione dello stato attuale, l'individuazione e la descrizione della viabilità di accesso Anche in questo caso è stato prodotto nell'aprile 2001 un elaborato integrativo in cui sono state effettuate le verifiche concernenti le condizioni attuali e previste nonchè i confronti con la normativa di settore. Anche per l'esame di tale componente sono stati individuati, lungo l'intero tracciato autostradale, 59 ricettori sensibili. Lo stato attuale dell'ambiente sull'intero tratto autostradale è stato caratterizzato mediante 3 campagne di misurazione; successivamente sono state simulate mediante l'utilizzo di modelli di calcolo le condizioni acustiche postoperam, confrontando i valori di immissione ottenuti dal calcolo con i limiti previsti dalla norma. Infine sono state identificate misure finalizzate alla riduzione dei livelli sonori, fondate su interventi diretti ed indiretti sui ricettori escludendo l'adozione di barriere acustiche; valutato che: l'intervento è coerente con la pianificazione di settore; l'area oggetto di tutela ai sensi della legge n. 1089/1939, ubicata in prossimità di Timpa nelle Vigne (Terina), è ai margini del percorso attuale e di quello in progetto e non sarà interessata, neanche marginalmente, da alcun tipo di intervento; da quanto risulta da ulteriori approfondimenti svolti, il vincolo di cui alla legge n. 1497/1939 è stato imposto con decreto ministeriale 15 luglio 1969 e riguarda "l'area del centro storico e zone limitrofe del comune di Cosenza"; tale area è stata considerata di "notevole interesse pubblico perchè ha come fulcro il centro storico della vecchia Cosenza" ed è stata indicata come oggetto meritevole di tutela in quanto al suo interno ricadono un caratteristico centro urbano medioevale, palazzi e chiese monumentali. Il tracciato dell'autostrada, attraversa un'area lontana dal centro storico di Cosenza e dalle aree oggetto di tutela e, nella parte in cui arealmente ricade nel vincolo, si svolge prevalentemente in galleria e non interferisce significativamente con le zone tutelate; fatti salvi i pareri del Ministero per i beni e le attività culturali e della regione, l'esigenza di tutela sottesa dai vincoli posti ai sensi del decreto legislativo n. 460/1999 (art. 146) e dalla legge n. 3267/1923 sembra adeguatamente soddisfatto dalle scelte di tracciato in variante, che interferiscono il meno possibile con le aree tutelate, da accorgimenti progettuali, quali il passaggio in galleria laddove le sensibilità maggiori hanno carattere superficiale e rendono di minore importanza gli impatti generati dalla galleria e dall'utilizzo di aree non pregiate per l'installazione dei siti di cantiere, nonchè dalle prescrizioni relative alla mitigazione dei potenziali impatti sui corsi d'acqua e sulle aree boscate, all'inserimento territoriale dell'opera e alle modalità di ripristino dei tratti autostradali dimessi; Anche lo svincolo di San Mango d'Aquino è stato ridisegnato, riducendone l'ingombro e migliorandone la funzionalità. Un'ultima variante sarà realizzata poco più a Nord dello svincolo di Falerna dove, per ridurre gli impatti sul territorio e il consumo di suolo, sono state ridisegnate le due gallerie diminuendo l'interasse tra gli imbocchi; viste le condizioni dell'autostrada (che già allo stato attuale, per i continui interventi di manutenzione, spesso impongono l'utilizzo di una sola carreggiata), l'adozione di varianti planimetriche nelle parti più tortuose del tracciato consentirà una migliore gestione dell'infrastruttura durante la realizzazione dei lavori, evitando fenomeni di crisi lungo l'intera arteria dovute a punte di traffico legate a eventi stagionali; la regione Calabria, contrariamente a quanto già effettuato da altre regioni, non ha disciplinato con legge l'attività estrattiva da cave e non si è dotata pertanto del cosiddetto "piano cave", che è, normalmente, l'atto di programmazione settoriale con cui si stabiliscono gli indirizzi e gli obiettivi di riferimento per l'attività di pianificazione in materia di escavazione. Attualmente l'apertura di cave è autorizzata ai sensi dell'art. 24 del decreto del Presidente della Repubblica 9 aprile 1959, n. 128, così come modificato dall'art. 20 del decreto legislativo n. 624/1996, previo ottenimento del nulla osta paesaggistico, ambientale, idrogeologico ed urbanistico, sulla base del piano di coltivazione e recupero presentato. Il piano di coltivazione, però, non contiene alcuna informazione sui quantitativi di materiale estraibile da un sito ma si limita alla definizione delle modalità di lavorazione della cava e fornisce delle indicazioni sulle tipologie di ripristino. Non è prevista una misurazione periodica dei fronti di cava e quindi non è dato sapere quale è l'effettiva capacità di produzione e quali sono i volumi estratti. In questo contesto, considerato che l'attività di cava è esercitata da privati, non è stato possibile avere indicazioni reali sulla effettiva possibilità di soddisfacimento dei fabbisogni necessari alla realizzazione delle opere previste, anche se nello studio di impatto ambientale si afferma che i quantitativi di materiale necessario per le varie fasi della lavorazione sono soddisfatti dalle cave attualmente in esercizio. Pertanto, in assenza di ulteriori informazioni, ove il materiale dovesse essere reperito ampliando i siti di cava attualmente autorizzati o prevedendo l'apertura di nuove cave, si ritiene necessaria una valutazione delle eventuali richieste che prenda in esame, oltre alle modalità di coltivazione e di ripristino, le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, geotecniche, idrogeologiche, vegetazionali e paesaggistiche del luogo di intervento ed un progetto dettagliato di coltivazione che stabilisca le volumetrie estraibili; per quanto riguar- sidi, che, se non adeguatamente giustificata, può apparire particolarmente impattante, in ragione dell'elevato numero di vasche previsto in ambito di particolare valenza naturalistica. Inoltre, non vengono specificate le modalità di funzionamento di tali presidi ed i criteri di dimensionamento. A fronte dei generali principi condivisi per l'analisi di questa problematica, si ritiene che il calcolo delle vasche di sicurezza idraulica, in sede di progettazione esecutiva, debba essere rimodulato sulla base di una metodologia strettamente quantitativa. Si sottolinea inoltre che i presidi finalizzati al controllo di sversamenti accidentali non possono essere assimilati nè confusi, come sembrano sottendere alcuni riferimenti dello studio di impatto ambientale, alle vasche di raccolta delle acque di prima pioggia, in quanto, in questo caso, i meccanismi di controllo si basano sulla laminazione e non sull'isolamento; per quanto riguarda gli aspetti ambientali: deve essere rilevato che, anche in questo caso, la redazione dello studio è stata condotta separatamente su tre tratti autostradali distinti: il primo da Cosenza allo svincolo di Altilia, il secondo da Altilia allo svincolo di S. Mango d'Aquino, il terzo fino allo svincolo di Falerna. In particolare le analisi condotte in relazione alle diverse componenti ambientali esaminate, pur caratterizzate complessivamente da un sufficiente livello di approfondimento, sono talvolta state impostate sulla base di riferimenti metodologici non sempre omogenei, rendendone in qualche caso difficoltosa la descrizione di sintesi. La stima degli effetti previsti e l'identificazione delle relative misure di prevenzione e mitigazione è stata condotta sulla base di riferimenti sufficientemente omogenei per l'intero tratto autostradale in oggetto, fornendo così un quadro della situazione post-operam e post-mitigazioni; nel tratto tra il km 259+700 e il km 286+000 sono segnalati localmente fenomeni di dissesto in diverse aree che richiederanno interventi preventivi. La natura dei fenomeni, sebbene diffusi, fa ritenere necessaria l'adozione di opere di protezione e consolidamento specifiche. In particolare si dovrà intervenire nei versanti a Nord dell'imbocco della galleria Muoio, dove la presenza di fenomeni di dissesto quiescenti richiederà il contenimento del fenomeno e la regimazione delle acque superficiali. Il versante compreso tra il viadotto Mancarelli e Case Mancarelli, presenta limitati dissesti dovuti a movimenti franosi in parte stabilizzati per la costruzione della strada esistente. Nel tratto compreso tra il viadotto Gallinazzo, il viadotto Ruiz e la galleria Grotta della Paglia I si incontra un'area di potenziale franamento nelle rocce filladiche e non è nota la profondità del fenomeno; sarà pertanto necessaria una prospezione di dettaglio del piano di 294+600 e il km 304+200, i tratti in variante, rispetto alla sede attuale, riguardano le due gallerie: la nuova galleria in corsia Nord della lunghezza di 1085 m e la galleria Tim- pa delle Vigne. In entrambi i casi, la copertura e il grado di fratturazione lasciano prevedere un'interferenza con gli acquiferi limitata alle aree di bassa copertura in prossimità degli imbocchi; non potendosi però escludere la presenza di tratti a maggiore permeabilità anche all'interno delle gallerie e quindi la presenza di acquiferi, seppure di dimensioni limitate, sarà opportuno eseguire una prospezione di dettaglio e eventualmente adottare una procedura di scavo preceduta dall'impermeabilizzazione; nella determinazione dei fattori di emissione non sono state considerate le evoluzioni qualitative delle emissioni del parco circolante così come imposto dalla vigente normativa. Anche le proposte di mitigazione individuate sono descritte in modo qualitativo e comunque non pervengono ad un dimensionamento e ad una caratterizzazione specifica degli interventi. Comunque, l'autostrada, ad eccezione del tratto compreso tra il km 271 e il km 274, si svolge prevalentemente in aree poco o per nulla urbanizzate, e pertanto non si evidenziano complessivamente particolari criticità relativamente all'inquinamento atmosferico; nonostante l'autostrada si sviluppi prevalentemente in aree poco urbanizzate, la presenza di alcuni ricettori prossimi all'infrastruttura fa ritenere che, per una definizione ottimale degli interventi di mitigazione, sarebbe stato necessario disporre di ulteriori informazioni al fine di individuare compiutamente misure atte a garantire la tutela delle popolazioni esposte. Inoltre, si osserva che: le proposte di attenuazione sono riferite solamente al periodo diurno; non sono condivisibili le motivazioni con le quali si esclude la posa in opera di schermi acustici; considerando il riscontro di superamenti fino a circa 10 dB(A); non vi sono elementi tali da ritenere sufficienti le misure di contenimento adottate; dall'analisi degli elaborati grafici e descrittivi esaminati si desume che gli ambiti di maggior pregio sotto il profilo naturalistico sono rappresentati dalla valle del fiume Savuto e dal tratto terminale del tracciato fino allo svincolo di Falerna. Localmente risultano di significativa importanza, in particolare per il ruolo ecologico svolto, gli ambiti delle valli e delle incisioni fluviali secondarie. Per quanto concerne i tratti in variante planimetrica rispetto alla attuale sede stradale, si evidenzia come le nuove opere siano migliorative rispetto alle condizioni attuali: Con nota n. 848 del 12 aprile 2001, qui pervenuta il 24 maggio 2001 con prot. n. 1221/2001-ST 407 B.A.P. l'Ente nazionale per le strade trasmetteva le opportune integrazioni al SIA con le modifiche e gli approfondimenti progettuali richiesti. Al riguardo la Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria con nota n. 10406 del 23 maggio 2001, pervenuta a questo ufficio in data 6 giugno 2001 con prot. n. ST 407 B.A.P. 3108/2001 fa presente che l'area relativa dall'intervento in oggetto è interessata da rilevanti presenze archeologiche; in particolare la collina sottostante la "Timpa delle Vigne" e oggetto di intervento di nuova galleria risulta particolarmente sensibile e presumibilmente interessata dalla presenza di materiale antico, ritiene pertanto, per quanto di propria competenza, di non poter esprimere parere favorevole. La medesima soprintendenza, in seguito, con nota n. 20114 del 5 ottobre 2001, qui pervenuta l'8 ottobre 2001 con prot. n. ST/407/16522, avendo appreso, nel corso di incontri congiunti "della disponibilità del l'ANAS ad eseguire nell'area dell'imbocco e dello sbocco della galleria sottostante la Timpa delle Vigne una serie di prospezioni propedeutiche che si propone sin d'ora essere di tipo integrato (indagini geofisiche e sondaggi archeologici tradizionali)" esprime parere favorevole alle opere in oggetto con l'obbligo della preliminare indagine archeologica e geofisica delle aree e con ilpresenziamento obbligatorio di tutti i lavori che avverranno nel tratto. La Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico della Calabria, con nota n. 6474/P del 29 ottobre 2001, qui pervenuta il 20 novembre 2001 con prot. n. ST/407/21987/2001 trasmette definitivo parere favorevole ribadendo le considerazioni e le valutazioni espresse con precedente nota n. 8 704/P del 4 gennaio 2000, qui pervenuta il 31 gennaio 2000 con prot. n. ST/J01/2155 e relativa alle soluzioni progettuali integrate e modificate in seguito alle richieste formulate dal gruppo istruttore; in particolare raccomanda che: sia dedicata particolare cura alla progettazione esecutiva delle nuove opere quali nuovi viadotti e nuovi svincoli, che saranno eseguite recependo le nuove tecnologie e riducendo al minimo l'impatto sul paesaggio. i movimenti di terra e gli sbancamenti siano limitati strettamente alle sole aree interessate e mantenendo, ove possibile, la vegetazione esistente e consentendo una facile regimentazione delle acque piovane. eventuali opere murarie da realizzare in elevazione ed a sostegno delle scarpate siano rivestite in pietra locale a vista, escludendo l'uso di pannelli prefabbricati. viduati si verificheranno superamenti dei limiti di immissione stabiliti dalla legge; Ritenuto di dover provvedere ai sensi e per gli effetti del comma quarto del- l'art. 6 della legge n. 349/1986, alla pronuncia di compatibilità ambientale dell'opera sopraindicata; E s p r i m e giudizio positivo circa la compatibilità ambientale del progetto relativo ai lavori di ammodernamento e di adeguamento al tipo Ia delle Nor- me C.N.R./80 del tratto compreso tra il km 259+700 ed il km 304+200 del- l'autostrada Salerno-Reggio Calabria da realizzarsi nei comuni di Cosenza, Mendicino, Dipignano, Paterno Calabro, Mangone, S. Stefano di Rogliano, Marzi, Belsito, Malito, Altilia, Grimaldi, Alello Calabro Cleto, Martirano Lombardo, S. Mango d'Aquino, Nocera Terinese e Falerna presentato dall'ANAS
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Sicurezza, Prevenzione incendi, infortuni, impianti
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Alluvioni, Calamità, Dissesti, Frane, Terremoti
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Norme non incluse nelle categorie precedenti
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