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P. 18/07/2002(GU n. 201 del 28-8-2002) Pronuncia di compatibilità ambientale DEC/VIA/7485 del 18 luglio 2002 concernente il progetto relativo ai lavori di ammodernamento e adeguamento al tipo 1/A delle norme C.N.R./80 della autostrada Salerno-Reggio Calabria. Tratto compreso tra il km 108+000 al km 126+000 (svincolo di Lagonegro Sud escluso) da realizzarsi nei comuni di Montesano sulla Marcellana, Casalbuono e Lagonegro, presentato dall'A.N.A.S. - Ente nazionale per le strade - Ufficio speciale infrastrutture. Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio di concerto con Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali -Visto l'art. 6, comma 2 e seguenti, della Legge 8 luglio 1986, n. 349; - Visto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 agosto 1988, n. 377; -Visto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 dicembre 1988, concernente "Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all'art. 6 del- la Legge 8 luglio 1986, n. 349, adottate ai sensi dell'art. 3 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 agosto 1988, n. 377"; -Visto l'art. 18, comma 5, della Legge 11 marzo 1988, n. 67; - il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 febbraio 1989 costitutivo della Commissione per le valutazioni dell'impatto ambientale e successive modifiche ed integrazioni; -il Decreto del Ministro dell'ambiente del 13 aprile 1989 concernente l'organizzazione ed il funzionamento della predetta Commissione; -il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 maggio 2001 per il rinnovo della composizione della Commissione per le valutazioni dell'impatto ambientale; -Vista la domanda di pronuncia di compatibilità ambientale concernente il progetto relativo ai lavori di ammodernamento e adeguamento al tipo 1/A delle norme C.N.R./80 nel tratto compreso tra il km 108+000 e il km 126+000 dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria da realizzarsi nei comuni di Montesano sulla Marcellana e Casalbuono (Salerno) e nel comune di Lagonegro (Potenza), presentata dall'A.N.A.S. - Ufficio speciale infrastrutture, con sede in via Monzambano n. 10 - 00185 Roma, in data 29 marzo 2001; -Vista la documentazione integrativa trasmessa dalla stessa A.N.A.S. -Ufficio speciale infrastrutture in data 18 dicembre 2001; - Vista la nota n. 4492 della regione Campania del 22 aprile 2002, pervenuta il 2 maggio 2002 con cui si esprime un parere favorevole; -Visto l'estratto dal verbale della seduta del 6 maggio 2002, della regione Basilicata del 21 maggio 2002, pervenuto il 21 maggio 2002, con cui si esprime un parere interlocutorio; -Visto il parere del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano prot. n. 5874, formulato in data 4 dicembre 2001, pervenuto in data 10 dicembre 2001; -Vista la nota n. ST/407/17942/2002 del Ministero per i beni e le attività culturali del 14 maggio 2002, pervenuta in data 14 maggio 2002, con cui si esprime parere favorevole; - Visto il parere n. 471 favorevole con prescrizioni, formulato in data 21 febbraio 2002, dalla Commissione per le valutazioni dell'impatto ambientale, a seguito dell'istruttoria sul progetto presentato dall'A.N.A.S. - Ufficio speciale infrastrutture; -Valutato sulla base del predetto parere della Commissione V.I.A. -che: l'intervento è coerente con la pianificazione di settore e con gli strumenti di pianificazione territoriale e paesistica di riferimento; -i piani esaminati contengono spesso un'esplicita raccomandazione che tale adeguamento sia posto come una priorità per recare riequilibrio e sviluppo sul territorio confermando totalmente la direzione delle azioni intraprese. Il progetto di adeguamento non muta la relazione ormai consolidata tra l'autostrada e gli ambiti di tutela. La riduzione notevole dei viadotti, le nuove alternative in galleria e gli interventi di ripristino non introducono conflitti con i vincoli poichè modificano positivamente l'assetto esistente; -nei confronti delle previsioni dei piani urbanistici non risultano conflitti emergenti, talvolta nemmeno contatti, posto che il tracciato dei lotti è in gran parte periferico ai nuclei abitati. - Nel caso che la relazione sia di contiguità non si presentano interferenze significative poichè le previsioni di tracciato non contemplano varianti di rilievo. Grazie alle nuove gallerie le attività agricole non subiranno rilevanti danni produttivi. Non si producono, pertanto, interferenze significative tra il tracciato in progetto e gli insediamenti esistenti o in previsione; - l'adozione di varianti in galleria e la riduzione di viadotti ha consentito di evitare notevoli incisioni sui versanti e di limitare l'interessamento degli al- -Varianti progettuali: ulteriori approfondimenti progettuali, al fine di perseguire un significativo miglioramento ambientale dell'area di grande pregio della Valle del Calore, hanno portato alla ridefinizione di parte del tracciato che ha comportato la scelta della soluzione del tracciato in galleria presso Casalbuono. Con riferimento alla variante, risulta un volume pari a circa 200 m3 di materiale da smaltire in discariche non esuberanti rispetto alla capacità dei siti indagati. Il nuovo progetto ha portato alla riduzione delle pile del Viadotto Secco, in modo da limitare l'interessamento dei versanti boschivi interessati dalle fondazioni. La soluzione considerata più adeguata corrisponde a quella che presenta la pila centrale alta 62 m. Sono state anche valutate le tre soluzioni alternative relative al viadotto Noce, di notevole impatto estetico quella denominata "0", ponte con minimi sostegni a terra (strallato), rafforzamento delle attuali pile, al fine di consentire la realizzazione delle corsie d'emergenza e di rendere l'opera conforme alle norme antisismiche, appare idonea; -Fase di cantiere: nella individuazione delle aree di cantiere sono stati minimizzati gli impatti sul territorio e, ad eccezione delle inevitabili installazioni agli imbocchi delle gallerie, è stata privilegiata la scelta di aree facilmente raggiungibili attraverso la viabilità locale, riducendo al minimo la realizzazione di nuova viabilità. All'interno di ciascuno dei lotti funzionali in cui è stata suddivisa la tratta è stata individuata la localizzazione dei cantieri sia principali, ove sono ubicate le funzioni direttive, tecniche e funzionali, sia secondari, ovvero dedicati alla realizzazione di opere specifiche (gallerie, viadotti, ecc.). Nelle aree di cantiere è prevista l'installazione dei necessari impianti per la protezione dei corsi d'acqua e delle falde dagli scarichi provenienti dalle attività legate alle varie fasi di lavorazione o da reflui urbani. In particolare saranno adottati i necessari accorgimenti per il contenimento dell'inquinamento dovuto ai getti di calcestruzzo; -idonee misure sono state anche indicate per minimizzare l'inquinamento acustico e atmosferico. Il progetto prevede, infine, il ripristino delle aree di cantiere al termine delle lavorazioni. I criteri di localizzazione, gestione, mitigazione e ripristino previsti rispondono alle necessità di salvaguardia dell'ambiente naturale presente nell'area di influenza del progetto. - In fase di istruttoria è stata prodotta documentazione approfondita per la caratterizzazione delle aree di cantiere e della viabilità di servizio; - Movimentazione delle terre: per tutto il tracciato in esame è stato effettuato un computo della movimentazione di materiale, tenendo conto del bilancio delle terre, del fabbisogno di inerti e della demolizione di murature e conglomerati bituminosi. Dall'analisi sul bilancio delle terre risulta che, nonostante parte del materiale proveniente dagli scavi possa essere riutilizzato per lavorazioni edili (1.189.229 m3), 1.858.730 m3 dovranno essere collocati in discarica 1.037.035 m3 di inerti pregiati, non recuperabili dagli scavi dei lavori relativi ai singoli lotti, dovranno essere reperiti nelle cave di prestito; -Cave e discariche: lo studio di impatto ambientale ha individuato 10 cave, descrivendone le caratteristiche e l'ubicazione, senza comunque indicarne le capacità estrattive. - Sono state individuate anche 25 possibili aree di discarica, tutte ricadenti in siti già oggetto di attività estrattiva, descrivendone ubicazione, caratteristiche, uso del suolo, superficie e capacità di deposito stimata e l'intervento di ripristino ambientale. La disciplina della coltivazione di cave e torbiere e di inerti dagli alvei dei corsi d'acqua nella regione Basilicata è regolata dalla Legge regionale n. 12 del 27 marzo 1979; -nella regione Campania dalla Legge regionale n. 54 del 13 dicembre 1985 e dalle successive modifiche di cui alla Legge regionale n. 17 del 13 aprile 1995. - Pertanto, ove il materiale dovesse essere reperito ampliando i siti di cava attualmente autorizzati o prevedendo l'apertura di nuove cave, si ritiene necessaria una valutazione delle eventuali richieste che prenda in esame, oltre alle modalità di coltivazione e di ripristino, le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, geotecniche, idrogeologiche, vegetazionali e paesaggistiche del luogo di intervento e un progetto dettagliato di coltivazione che stabilisca le volumetrie estraibili. - Sia in Basilicata, sia in Campania l'attività di smaltimento e recupero dei materiali inerti provenienti dagli scavi è regolamentata dal Decreto legislativo n. 22 del 5 febbraio 1997. Ove dovesse essere previsto il reperimento o l'ampliamento di discariche, dovrà essere redatto un progetto dettagliato di coltivazione e/o di gestione e di valutazione delle prevedibili interferenze ambientali. -In sede di progettazione esecutiva si dovrà verificare più dettagliatamente la possibilità di riutilizzare una percentuale maggiore dello smarino tale da evitare il ricorso a nuove discariche; - Interventi di inserimento paesaggistico-ambientale e di ripristino ambientale: per quanto riguarda le opere a verde e di ingegneria naturalistica, è opportuno che si privilegino quelle che impiegano materiale vegetale vivo, -Gli interventi che determinano una limitazione della dinamica naturale, se non strettamente necessari, dovrebbero essere evitati. - Tali interventi, affinchè abbiano completo successo, devono essere dettagliatamente definiti in fase esecutiva, valutandone le specifiche soluzioni tecniche e modalità di realizzazione, e se ne deve prevedere la messa a punto e la manutenzione con idonee garanzie; -i lavori non altereranno in modo significativo le differenti fitocenosi presenti, in quanto perlopiù determinano solo la rimozione di vegetazione localizzata. Gli interventi di recupero e ripristino previsti riducono tale impatto e, in alcuni tratti, permettono di ottenere un miglioramento rispetto alla situazione esistente. Anche per quanto riguarda la fauna, una volta recuperate le aree, non sono ipotizzabili impatti rilevanti sia per la modesta riduzione di habitat disponibili che l'opera determina, sia in quanto la strada risulta estremamente permeabile dal punto di vista faunistico per la presenza di lunghi tratti in viadotto e in galleria, non provocando effetti di barriera ecologica. Considerando anche le varianti in galleria, in particolare quella presso Casalbuono, risulta un bilancio nettamente positivo rispetto alle componenti naturalistiche. Si concorda sul fatto che particolare attenzione dovrà essere posta all'imbocco e all'uscita della galleria Tempa Pertusata, perchè la galleria nel lato sud è interamente ricoperta dalla formazione naturalisticamente più rilevante; -gli interventi previsti in tale tratto andranno a ridurre l'incidenza nei confronti dell'ecosistema del SIC grazie alla riduzione dei viadotti e dei tratti che attualmente interessano superfici boscate. L'introduzione di tali misure costituisce un sostanziale miglioramento rispetto alla situazione presente, per quanto riguarda il rischio di inquinamento delle acque, data la mancanza di qualsiasi opera di prevenzione, ma che, a fronte di contemporanei eventi piovosi di notevole intensità giornaliera, si potrebbe verificare lo sversamento di inquinanti nei suddetti corsi d'acqua. |
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