|
C. 10/10/1960
LETICA LEGGERA
Estratto dalla pubblicazione edita dalla f.i.d.a.l. (federazione italiana di atletica leggera -roma), a cura di ottaviano massimi e con aggiornamenti del dott. ing. veniero kramar
Criteri costruttivi
1. Ubicazione degli impianti L'impianto deve trovare la sua ubicazione in località servite da strade di facile accesso ove esista un servizio di trasporto pubblico al fine di permettere l'afflusso e specialmente il deflusso di atleti e pubblico, nel più breve tempo possibile. Necessita inoltre prevedere la creazione di parcheggi, nelle zone adiacenti all'impianto e ciò per poter ospitare gli automezzi, sia pubblici che privati. Per l'orientamento del complesso sportivo, deve essere fatto un particolare studio, tenendo presenti, tra l'altro, i due aspetti nel confronto del sole e quello riguardante la direzione dei venti dominanti nella zona. Questi due fattori hanno una grande importanza, per il fatto che gli atleti durante lo svolgimento delle gare non dovrebbero avere mai il sole ed il vento contrari. E' quindi consigliabile che l'asse longitudinale del terreno prescelto, sia il più possibile orientato nord-sud ed i vari impianti per l'atletica leggera, vengano ubicati secondo le ore di impiego, tenendo presente la posizione del sole. I posti per il pubblico si dovranno ricavare lungo il perimetro della recinzione interna degli impianti con l'accortezza di costruire, in corrispondenza dei due rettilinei, i gradoni a forma ellittica, con saetta di almeno metri 3,50, onde permettere al pubblico una buona visibilità per tutti gli impianti interni del complesso. Le tribune principali, salvo condizioni del tutto particolari, debbono essere costruite sul lato ovest, lungo il rettilineo d'arrivo, in tal modo il pubblico avrà sempre il sole alle spalle. Bisogna infine creare i servizi igienici per atleti e pubblico, divisi per sesso, fontanelle per pubblico e atleti cercando la forma più razionale e l'ubicazione più confacente.
2. Pista atletica e pedane La pista atletica costituita da due rettilinei raccordati da due curve e, per essere rispondente ai requisiti di quella olimpionica (alla quale si deve mirare per una razionale preparazione degli atleti che intenderanno logicamente prepararsi alla massima competizione) deve avere uno sviluppo di 400 metri con curve a tutto sesto. Sono quindi sconsigliabili per ragioni tecniche ed organizzative, piste che abbiano misure inferiori o superiori a 400 metri, non potendosi, in queste ultime, effettuare gare regolamentari. La pista deve essere perfettamente piana ed orizzontale anche nelle curve ed il raggio per ottenere il migliore sviluppo, dovrebbe essere il più grande possibile, senza eccedere nella lunghezza per non rischiare di avere un rettilineo troppo ridotto che non permetta agli atleti di sviluppare il massimo sforzo. In una pista il cui sviluppo totale sia di m 400 ed i cui rettilinei siano, ciascuno, di lunghezza inferiore a m 75, le curve hanno sviluppo molto ampio, mentre, con lunghezza superiore a m 75, le curve hanno uno sviluppo sempre più stretto, in relazione alla crescente maggiore lunghezza dei rettilinei stessi. L'esperienza acquisita consiglia che, per ottenere un rapporto ottimale fra sviluppo delle curve e lunghezza dei rettilinei, sia opportuno impiegare nella progettazione delle curve dei raggi compresi fra i m 38,50 e i m 40,00. E' sconsigliabile costruire piste incassate nel terreno, in quanto richiedono una speciale disciplina nell'allontanamento delle acque, specialmente di quelle di sgrondo del campo, che finendo nella pista vi portano materiali che indubbiamente la danneggerebbero. La pista podistica deve poter contenere almeno sei corsie ciascuna della larghezza di metri 1,22 più la striscia di 5 centimetri (ideale se si potessero costruire sette od otto corsie) ottenendo così una larghezza totale di metri 7,57 (oppure di metri 7,32 se la corsia ha la larghezza di metri 1,22 comprendente la striscia di 5 centimetri). La larghezza della pista deve essere costante sia in rettilineo, che in curva e dovrà essere delimitata ai due lati da un bordo, detto cordonata, che può essere costruito in elementi prefabbricati in calcestruzzo, in legno, in pietra od altri materiali similari. Gli elementi formanti la cordonata, debbono avere lo spessore di 5 centimetri, devono presentare le faccie viste ben levigate, con gli angoli smussati ed arrotondati, ben fissati nel terreno e devono sopraelevarsi dal piano della La pista podistica, come le corsie per i salti, pedane per il salto in alto ed il lancio del giavellotto, è costituita da tre strati e precisamente:
1) sottofondo con funzione di drenaggio;
2) strato intermedio o supporto;
3) manto superficiale. Questi tre strati, devono essere composti di materiali che leghino tra di loro, perchè la loro indipendenza porta alla instabilità della pista. Pertanto si consiglia:
a) costruire il sottofondo per un'altezza da 15 a 60 centimetri, ciò a seconda della natura del terreno sottostante e del volume delle precipitazioni metereologiche della zona, ricordando che il sottofondo di drenaggio, ha si la funzione di assorbire le acque di penetrazione (le acque superficiali della pista debbono essere smaltite a mezzo dei fori costruiti appositamente nelle cordonate) ma devesi tener presente anche la funzione di conservatore della umidità. Pertanto, il sottofondo dovrà essere formato con pietrame, pietrischetto e ghiaietto (escludendo nel modo più assoluto materiali provenienti da demolizioni di fabbricati), ed il tutto assestato con buona rullatura;
b) per la costruzione del manto intermedio è ottima l'utilizzazione di scorie fusibili di carbone per un'altezza dagli 8 ai 12 centimetri. Detti materiali vanno passati alle griglie prima con maglie da 5 e poi da 1,5 e posti in opera a piccoli strati, abbondantemente bagnati e lasciati a riposo prima di passare il rullo. Si ricorda che è quanto mai errato il bagnare gli strati e rullare subito dopo, in quanto le parti da assestare non possono così trovare subito la loro posizione di assestamento, perché in sospensione nell'acqua;
c) il manto superficiale, dovrà avere uno spessore variabile a seconda del materiale usato.
3. Salto in lungo E' costituito da una corsia, o pedana di rincorsa, della lunghezza minima di 40 metri (dove possibile non meno di m 45) dall'inizio della rincorsa all'asse di battuta e della larghezza minima di metri 1,22. E' preferibile che la larghezza della corsia venga costruita di 2 metri ed oltre, onde permettere agli atleti di effettuare le prove preliminari, senza affaticare la corsia di rincorsa nella battuta. La corsia, o pedana di rincorsa, verrà delimitata da cordoli prefabbricati simili a quelli impiegati per la delimitazione della pista atletica ma non sopraelevati
4. Salto triplo La corsia e la fossa di caduta dovranno essere in tutto uguali a quelle per il salto in lungo. L'asse di battuta deve essere posto a m 11 e 13 dall'inizio della fossa. Lo spazio utile per il salto triplo, ovvero dall'asse di battuta alla parete terminale della fossa, deve essere di 18 metri. Anche per il salto triplo, l'intero impianto deve essere sullo stesso piano orizzontale e può essere abbinato a quello del salto in lungo.
5. Salto con l'asta E' costituito da una corsia, o pedana di rincorsa della lunghezza minima di 40 metri (minima 6,00) e della larghezza di 2 metri con la cordonata avente le caratteristiche costruttive di quella del salto in lungo. La zona di atterraggio deve essere ricavata al disopra del piano di battuta e fatta con blocchi di resina espansa. L'impianto deve essere munito di cassetta di appoggio che dovrà avere forma trapezoidale costruita come descritto al capitolo VIII, dovrà essere sistemata sulla mediana della pedana di rincorsa immediatamente avanti il piano passante per i ritti, verso il senso della corsa, infossata di circa 20 centimetri di modo che i bordi superiori della cassetta risultino allo stesso livello della corsia. Per eliminare le perdite di tempo che si verificano nella effettuazione dei salti in lungo, triplo e con l'asta, per la misurazione delle relative rincorse, è opportuno segnare in metri (e frazioni di mezzo metro), sul bordo di destra della pista di rincorsa, la lunghezza della pista stessa dal bordo anteriore della zona di caduta alla fine della pista. E' sufficiente iniziare tale misurazione al decimo metro.
6. Salto in alto E' costituito da una pedana di rincorsa semicircolare dal raggio minimo di 18 metri, avente le medesime caratteristiche costruttive delle corsie e pedane del salto in lungo. Questa pedana dovrà essere bordata con elementi prefabbricati ma che non sporgano dal piano della pedana stessa. Dalla parte del diametro del semicerchio ed in corrispondenza della parte centrale, dovrà essere posta la zona di atterraggio costruita come al capitolo VII. Il settore di rincorsa del salto, dovrà essere perfettamente piano ed orizzontale. Si ritiene opportuno precisare che una rincorsa adeguata alle attuali tecniche di salto non può essere inferiore ai 20 m, in pratica necessario poter fare affidamento su di una lunghezza di rincorsa pari a 22÷23 m. Pertanto, onde consentire un eventuale maggiore prolungamento della rincorsa, è opportuno che il materiale coerente della pedana sia a livello del prato e, soprattutto, non vi sia un cordolo di contenimento sopraelevato.
7. Giavellotto La pedana di rincorsa avrà le stesse caratteristiche della corsia del salto in lungo ed asta, con una lunghezza non superiore a metri 36,50 e inferiore a metri 33,50 e una larghezza di 4 metri. Sarà limitata lateralmente da cordoli prefabbricati simili a quelli delimitanti la pista atletica, ma non sopraelevati. Se la corsia incorporata in altro impianto (per esempio: salto in alto i bordi laterali potranno essere segnati con latte di calce, gesso o strisce di plastica dello spessore di 5 centimetri). La pedana verso il settore, sarà delimitata da un arco di cerchio del raggio di 8 metri, costruito in legno o metallo della o fino al livello del terreno antistante. L'arco di cerchio, ai suoi due estremi sarà prolungato con una striscia dello spessore di 5 centimetri e della lunghezza di metri 1,50. Il settore di lancio deve essere almeno di m 90.
8. Pedana del disco Consta di una pedana circolare bordata con un cerchio di ferro del diametro di metri 2,50; la lama di ferro avrà lo spessore di 6 millimetri ed una altezza di 76 millimetri ed il bordo superiore deve risultare a 20 millimetri al disopra del piano della pedana, ma alla stessa quota del terreno circostante. La pedana di lancio dovrà essere costituita da una massicciata di pietrame dello spessore da 15 a 20 centimetri con sovrapposta caldana in calcestruzzo grasso dello spessore da 8 a 10 centimetri e dovrà presentare la superficie rugosa e non sdrucciolevole anche se bagnata; la pedana inoltre dovrà presentare almeno tre fori verticali dello spessore di almeno un centimetro atti a smaltire le acque cadute nell'interno della pedana. L'uscita dell'atleta dalla pedana, dovrà avvenire attraverso il semicerchio posteriore alla direzione del lancio e verrà indicata da una striscia larga 5 centimetri segnata in gesso, plastica, ecc., prolungata diametricalmente al difuori della pedana, per 75 centimetri da ciascuna delle parti. Il settore di lancio dovrà essere di 40° (gradi sessagesimali) ed il raggio minimo di 70 metri e dovrà essere segnato chiaramente nel terreno con strisce larghe 5 centimetri i cui bordi interni formeranno i lati del settore. Il settore di lancio deve essere libero da ogni ostacolo sia in senso verticale che orizzontale ed il terreno di caduta dell'attrezzo oltre ad essere piano senza avvallamenti o buche, deve trovarsi allo stesso livello del bordo superiore del cerchio in ferro delimitante la pedana di lancio. Nell'interno del settore di lancio è consigliabile venga segnata la bisettrice, in quanto essa è di aiuto agli atleti per indirizzare il lancio, inoltre potranno es- sere segnati con una striscia di calce, plastica, ecc., vari archi di cerchio a distanza di 5 metri uno dall'altro ed all'incrocio con le radiali verranno poste le piramidi di settore indicanti le varie misure. Nel settore di lancio sono tollerate pendenze dell'1 per mille nel senso della direzione di lancio e dell'1 per cento in senso perpendicolare; tali pendenze permetteranno un rapido allontanamento delle acque superficiali. Qualora si desideri usare la stessa gabbia del martello, l'impianto può esse- re adattato in due diversi modi. Il modo più semplice è di utilizzare la sola pedana del disco in cui va inserita per il lancio del martello, una corona circolare avente, i diametri di m 2,135 e di m 250. Qualora si desideri avere due pedane differenti per il martello ed il disco, queste devono essere poste una dietro l'altra, con i centri distanti m 237 sulla linea di mezzeria del settore di lancio e con la pedana del martello davanti a quella del disco. Il settore di lancio dovrà avere almeno m 75 ed a 40° (gradi sessagesimali). Nell'interno delle pedane dipingere in bianco il prolungamento delle due strisce diametricalmente al difuori della pedana.
Pagina 1/6 - pagine: [1] [2] [3] [4] [5] [6]
|
|
Beni culturali, Bonifica, Caccia e pesca, Inquinamento,
Risorse idriche, Parchi, Cartografia, Paesaggio, Rifiuti, Zone protette
|
|
Amministrazione, Catasto, Certificazione, Comuni, Concessioni,
Enti locali, Protezione civile, Università
|
|
Agricoltura, Artigianato, Alberghi, Balneazione, Spettacolo, Turismo
|
|
Agricoltura, Artigianato, Alberghi, Balneazione, Spettacolo, Turismo
|
|
Energia, Energie Alternative
|
|
Costruzioni, Edilizia, Strutture, Impianti, Lavori, Materiali, Opere pubbliche,
Appalti, Contabilità, Barriere architettoniche
|
|
Condomini Immobili Locazioni
|
|
Aeroporti, Ferrovie, Ponti, Porti, Strade, Condutture
|
|
Informatica, Innovazione, Telecomunicazioni
|
|
Contratti, Esercizio Tariffa professionale, Lavoro
|
|
Sicurezza, Prevenzione incendi, infortuni, impianti
|
|
Alluvioni, Calamità, Dissesti, Frane, Terremoti
|
|
Norme non incluse nelle categorie precedenti
|
|